Dagli integratori nuove prospettive per l'insufficienza cardiaca cronica

Con risultati piuttosto interessanti che mostrano un miglioramento dei sintomi dell'insufficienza cardiaca, una riduzione dei controlli ospedalieri e circa la metà dei decessi, la ricerca danese sul cuore potrebbe aver aperto la strada ad una migliore cura dell'insufficienza cardiaca cronica.

Il cardiologo e ricercatore danese Svend Aage Mortensen, Medico Primario del Copenaghen University Hospital, ha condotto lo studio internazionale randomizzato in doppio cieco controllato con placebo Q-Symbio e definisce i risultati dello studio entusiasmanti e promettenti. La ricerca Q-Symbio è stata pubblicata nel prestigioso Journal of the American College of Cardiology, HEART FAILURE.

Rafforzare il cuore
Il composto che è stato testato su un numeroso gruppo di pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica è il coenzima Q10, un coenzima sviluppato naturalmente necessario a tutte le cellule per produrre energia. Questo composto condiziona particolarmente il funzionamento ottimale delle cellule del muscolo cardiaco e gli studi hanno riscontrato che i livelli di coenzima Q10 sono inferiori nel tessuto dei cuori affetti da insufficienza cardiaca cronica.
I risultati dello studio Q-Symbio mostrano chiaramente che la cura con l'adiuvante Q10 funziona. Tra i pazienti a cui è stato somministrato il coenzima Q10 è diminuito sostanzialmente il rischio di mortalità. Inoltre, si sono verificate meno ospedalizzazioni tra i pazienti che hanno assunto Q10 ed i loro sintomi di insufficienza cardiaca sono migliorati in maniera considerevole.

Circa metà dei decessi
Un totale di 420 pazienti con insufficienza cardiaca cronica ha partecipato allo studio Q-Symbio, nel quale ogni paziente ha seguito una cura della durata totale di due anni. A metà dei pazienti, scelti in maniera casuale, sono state somministrate tre capsule da 100 mg di coenzima Q10 al giorno, mentre l'altra metà ha ricevuto lo stesso quantitativo di capsule fittizie contenenti un placebo inattivo. I pazienti di entrambi i gruppi hanno proseguito con il loro regime tradizionale di medicinali prescritti in caso d'insufficienza cardiaca.
Dopo due anni nel gruppo Q10 si è verificata una diminuzione dei decessi legati ad insufficienza cardiaca pari al 43% rispetto al gruppo placebo. Inoltre, i pazienti curati con Q10 hanno presentato il 43% in meno di complicazioni cardiache, inclusa una significativa riduzione dell'ospedalizzazione dovuta al peggioramento dell'insufficienza cardiaca.
Sulla base dei risultati della ricerca, il Dottor Mortensen sostiene che il coenzima Q10 può avere un ruolo fondamentale come cura adiuvante alla convenzionale terapia dell'insufficienza cardiaca. Nello studio Q-Symbio non sono stati rilevati effetti collaterali della terapia con coenzima Q10.

Fonte: (Journal of the American College of Cardiology, HEART FAILURE, online Oct. 2014)

Scritto da Kewin Eichner Witt

Lavora presso l'azienda farmaceutica danese Pharma Nord, ha fondato la filiale di Pharma Nord in Italia. Segue vari centri in Italia dove il Q10 viene utilizzato per patologie, tra cui cardiologia, fibromialgia, malattie mitocondriali (malattie rare).

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