Le erbe spontanee: un pieno di vitamine, sali minerali e antiossidanti

Il variegato mondo delle erbe spontanee, quali raccogliere e come utilizzarle al meglio in cucina

In questi ultimi anni abbiamo assistito a un interesse sempre maggiore per la raccolta e il consumo delle erbe spontanee commestibili, impiegate in cucina come ingredienti per insalate, ripieni, minestroni oppure come integratori per arricchire di preziosi nutrienti l'alimentazione quotidiana.

Questa nuova tendenza alla riscoperta delle risorse presenti spontaneamente in natura può limitarsi a un sano desiderio di passare una giornata all'aperto, ma se invece il nostro obiettivo è utilizzare le erbe spontanee, è necessario conoscerle a fondo e, possibilmente, affidarsi a una guida esperta. Saper distinguere tra piante utili, inutili e nocive non è solo una forma di precauzione ma anche un segno di rispetto nei confronti della natura.

Il periodo migliore per la raccolta è indubbiamente la primavera, quando teneri germogli, foglioline e capolini possono essere consumati crudi, per dare il meglio delle loro proprietà organolettiche. A seconda dello stadio vegetativo della pianta si presenterà la scelta di come farne un uso sapiente in cucina, che può essere in misticanza oppure cotta aggiunta a diverse preparazioni e creare piatti dai sapori nuovi.

Qualche suggerimento?

Ad esempio un'aggiunta di ortica o parietaria conferirà un' intensa colorazione verde oppure qualche fiore di calendula, malva e pratolina creeranno un insalata dall'aspetto invitante.
Interessante può risultare l'utilizzo di piante dall'odore e sapore particolare, una di queste è l'alliaria le cui foglie hanno un marcato odore di aglio, molto interessante l'utilizzo a crudo vedi la ricetta, “gnocchi al pesto di alliaria”.
Un'altra erba è la piantaggine che alla cottura sprigiona un forte odore di fungo e il gusto ricorda un misto di spinacio e fungo, con una nota amarognola. Pianta di cui vale la pena parlarne singolarmente.

Le piante spontanee sono ricche di vitamine, minerali e antiossidanti, per esempio l'ortica contiene molto calcio e ferro, per approfondimenti vedi l'articolo “l'ortica:pungente ma buona”. Il tarassaco oltre che essere ricco di vitamine e sali minerali è anche una pianta utile in primavera come depurante e disintossicante delle vie epatiche, agisce sull'intestino e a livello renale stimola la produzione di urine favorendo l'eliminazione dei liquidi in eccesso. Per conoscerlo meglio vedi “tarassaco: superfood a Km. 0” . L'amaranto ha un elevato contenuto proteico è inoltre una buona fonte di calcio, ferro e magnesio, seguirà un articolo dedicato a questa spontanea. La bardana e la cicoria selvatica ricche di vitamine C potassio e ferro, piante utilissime per la depurazione del sangue e del fegato.
La portulaca è considerata a tutti gli effetti un superfood molto ricca di vitamina C, ferro, calcio, potassio, magnesio e manganese oltre che l' acido alfa-linolenico un acido grasso della serie omega 3. Nell'articolo “portulaca un pieno di Omega 3”troverete una gustosa idea estiva di come utilizzare in cucina questa meravigliosa erbetta.

Ma quando, dove e come andare per erbe?

La raccolta si può praticare ovunque, anche iniziando dal proprio giardino, su strade poco frequentate oppure per campi non concimati o magari in zone selvagge, boschi e prati. Iniziate gradualmente con piante che vi sono più famigliari e divertitevi a sperimentarne sapori e accostamenti.

Buona raccolta!

Scritto da Annalisa Mercurio

Naturopata, consulenze alimentari e riflessologia plantare. Tiene corsi di alimentazione naturale e sulle erbe spontanee.
Ha conseguito il certificato di eseguita formazione in naturopatia presso l'Istituto di Medicina Naturale di Urbino.
www.facebook.com/annalisa.mercurio2

https://ricominciodalcardo.com

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