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a cura dell' Istituto di Medicina Naturale e della Scuola Italiana di Naturopatia

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Integratori o supercibi?

I cibi più antichi e quelli selvatici sono la miglior fonte di nutrienti vitali e biodisponibili

Il termine supercibi si riferisce ad alimenti che, a differenza di quelli prodotti dall’agricoltura industriale, sono rimasti ancora integri e presentano un elevato contenuto di minerali, vitamine e altri importanti nutrienti spesso carenti nella dieta attuale.

La forte diminuzione del potere nutritivo degli alimenti, dovuto al depauperamento dei terreni agricoli, ha causato un indebolimento del terreno costituzionale degli individui e contribuito per la sua parte allo sviluppo delle malattie odierne.

Se un organismo è malnutrito, le sue funzioni metaboliche, energetiche e immunitarie tendono progressivamente a degenerare.

Ma quando pensiamo alla malnutrizione, non dobbiamo immaginare solo l’assenza o la scarsità di alimenti in generale ma piuttosto pensare alla mancanza di supercibi.

Proprio noi occidentali a cui non manca certo il cibo, possiamo soffrire di carenze anche gravi dal punto di vista nutrizionale. Tendiamo infatti ad eccessi di grassi e calorie “vuote” da una parte e penuria di nutrienti essenziali come minerali e vitamine dall’altro.

Il problema però non si risolve con gli integratori perché ciò di cui il nostro corpo ha bisogno non è una specifica vitamina o minerale, né solo un certo numero di vitamine e minerali, ma l’intero spettro dei nutrienti, anche in minime quantità. Ciascun nutriente è ben assimilato ed è fortemente potenziato solo se si trova in una sinergia ampia e bilanciata con tutti gli altri.

Per questo la ricerca dei nutrizionisti, prima in America e poi anche in Europa, in questi ultimi decenni si è sempre più orientata verso quelli che sono stati definiti “nutrient dense superfoods” (supercibi densi di nutrienti), cioè cibi naturali che hanno mantenuto caratteristiche nutrizionali superiori.

A differenza dei comuni supplementi di minerali o vitamine, i supercibi sono alimenti che il nostro corpo riconosce come affini e basilari e quindi assimila e utilizza in modo completo.

Nell’ambito di questi alimenti, che includono germogli, erbe selvatiche, frutti antichi, prodotti dell’alveare ecc., i nutrimenti primordiali, come le microalghe verdi-azzurre, occupano un ruolo centrale.

Esse costituiscono sia un valido supporto nutrizionale che una prevenzione efficace grazie al loro alto potere antiossidante e di riequilibrio fisiologico.

Particolarmente apprezzata, per le sue speciali proprietà nutraceutiche, è l’Aphanizomenon flos aquae, conosciuta anche con il nome di alga Klamath dall’omonimo lago in Oregon ove cresce tuttora selvatica e incontaminata.

Oltre a un ampio e completo spettro di nutrienti (vitamine, minerali, aminoacidi, acidi grassi, oligoelementi) contiene speciali sostanze con proprietà modulanti a livello immunitario, neurologico e metabolico, che sono state concentrate in estratti naturali di riconosciuta rilevanza nutriterapica.

Scritto da Luigi Gallo

Luigi Gallo svolge attività di consulenza e formazione per professionisti, associazioni e aziende che operano nel campo del benessere integrato. In oltre 40 anni di intensa attività educativa e divulgativa, collaborando con enti pubblici, scuole, ospedali e istituti di ricerca, ha contribuito a sensibilizzare sempre più vaste platee di operatori e consumatori ai temi della prevenzione e dello stile di vita.

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