Come riuscire a portare a termine i propri impegni e raggiungere gli obiettivi nel lavoro e nella vita
Con questo articolo inauguriamo una serie di riflessioni che appariranno periodicamente su questo portale con l’obiettivo di fornire, a quanti lo desiderano, spunti di riflessione per il proprio progresso spirituale, mentale, ma anche fisico, poiché è ormai risaputo che mente e corpo sono indissolubilmente uniti.
Iniziamo con la volontà poiché è una delle chiavi più importanti nel lavoro personale.
Le righe che seguono sono liberamente tratte da un capitolo di un mio libro di prossima pubblicazione. Vorrei iniziare riportando una bellissima citazione presa da uno scritto di Giuliano Kremmerz, uno dei migliori esoteristi della fine dell’Ottocento. Egli scrive:
“[…] Tu o donna puoi diventare dea e tu o uomo, un dio. Fata e mago tutti e due, che nell’ordine delle forze siete gli estremi positivo e negativo dell’umanità […] V’hanno mandati via dal Paradiso? Se la volontà vostra non è debole come la vostra carne, […] rientrate in possesso [del Paradiso]”.
Aggiungerei, a mo’ di corollario, quanto in sull’argomento afferma Albert Einstein: “C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità, dell’energia atomica: la volontà”.
La volontà è il punto di partenza per imparare a sfruttare a proprio vantaggio il grande potere della propria mente. Parliamo di memoria, apprendimento, ma anche di qualsiasi altro campo che riguardi il lavoro umano. Purtroppo oggi è sempre più difficile adottare tale controllo in quanto non esiste (o è fortemente indebolito) il principio di bene-male.
Cosa accade se cedo ad una tentazione? Nulla! Perciò è più facile cedere.
Che accade se non mantengo una risoluzione presa? Nulla.
Cadono così, e sempre più spesso, i buoni propositi: da situazioni banali come le diete, ai propositi sul lavoro, sullo studio, riguardo alle questioni etiche o ai tanti dilemmi della vita quotidiana.
Sempre più spesso si sentono persone dire “questa volta è l'ultima” e, dietro alla fasulla promessa, già stanno immaginando come sarà la volta dopo. Cercano di non pensare, di non ricordare i propri propositi per alleggerire il senso di colpa. Il conflitto tra la scelta operata dal libero arbitrio e l'impossibilità o l'incapacità di attuarla, denota una sorta di condizione di duplicità della volontà, come se vi fosse un conflitto interno alla volontà stessa, come se essa stessa fosse dilaniata: sente di volere, ma non completamente, e, quindi, in un certo senso vorrebbe volere.
Sant'Agostino, nelle sue Confessioni, scrive:
«Il comando della volontà riguarda se stessa, non altro da sé. Quindi non è tutta la volontà che comanda; per questo il suo comando non si realizza. Se fosse tutta, infatti, non comanderebbe di essere, poiché già sarebbe. [...] Allora le volontà sono due, poiché nessuna è intera e nell'una è presente ciò che è assente nell'altra.»
Rafforzare la volontà è lo strumento più potente per creare il proprio destino, per "ricreare il Paradiso", per diventare come dei.
Ma non si può rafforzare senza un lavoro duro e incessante che ricomincia ogni giorno da capo, nelle scelte quotidiane. Bastano semplici passi, piccoli esercizi quotidiani per ritornare al governo del proprio essere.
Ogni volta che cedi, non ti abbattere. Rialzati e ricomincia con la fiducia nelle tue forze, sicuro di farcela, perché solo chi cade può risorgere e tu risorgi!
Chi desiderasse approfondire questi aspetti, troverà, nelle proposte formative che l’Istituto di Medicina Naturale sta programmando insieme a LUCEM, molteplici ed interessanti occasioni per farlo.