Hai mai pensato di avere un supereroe biochimico tra gli enzimi del tuo corpo?
Facciamo un piccolo test: prenditi un attimo di tempo e rifletti sugli enzimi che conosci.
Se la lista include anche il lisozima, congratulazioni! Altrimenti inizia col considerarti un… 'portatore sano' di una delle micro-proteine più potenti presenti nel tuo sistema immunitario.
E avventurati a leggere queste poche righe per scoprire chi è e cosa fa per te ‘a tua insaputa’!
Il nome dice tutto
Interessante l’etimo: deriva dal greco lyso, che significa sciogliere o dissolvere, e zyme che sta per enzima. Il lisozima è letteralmente l’enzima che dissolve. La sua azione consiste infatti nel rompere i legami chimici nella membrana cellulare dei batteri patogeni causandone la dissoluzione e, di conseguenza, la morte.
La sua scoperta è da attribuire ad Alexander Fleming, lo stesso Fleming famoso per la penicillina. Si dice che, durante un esperimento, uno starnuto involontario contaminò una coltura batterica con piccole goccioline di muco provocando una reazione enzimatica mai vista prima: era la lisi. Prima ancora della penicillina, la ‘madre’ di tutti gli antibiotici, tale scoperta rivelò la presenza nel nostro organismo di un potente e rapido meccanismo di difesa.
Dove si trova
Il lisozima è un elemento cruciale del sistema immunitario innato, noto come sistema aspecifico, in nostra dotazione sin dalla nascita, che per primo entra in azione contro una vasta gamma di agenti patogeni. Questo sistema acquisisce poi una ‘conoscenza’ che gli permetterà di sviluppare una difesa specifica nei futuri incontri con gli stessi patogeni (si parla dunque di immunità acquisita).
Il lisozima abbonda in tutti quei fluidi corporei che costituiscono la prima barriera difensiva dell'organismo quali lacrime, saliva, le secrezioni nasali e il muco. E’ presente inoltre sulla pelle e si forma nelle unghie.
E poiché la vita tende sempre a proteggere sé stessa, è interessante riscontrarlo anche nel latte materno dove contribuisce a nutrire la forza vitale del neonato. Tant’è vero che la sua integrazione è caldamente raccomandata ai lattanti alimentati con latte formulato, che ne è totalmente privo.
Peccato però che, passata l’età pediatrica, ci si ‘dimentichi’ di utilizzarlo ancora! In molte situazioni di infezioni virali o batteriche (e persino fungine) potremmo vincere la partita avvalendoci di un difensore di tale portata invece di ricorrere con leggerezza ad attaccanti come gli antibiotici.
Negli alimenti il lisozima è presente nell’albume d’uovo e ne trovi un po’ anche nello yogurt; viene aggiunto in alcuni formaggi stagionati come il Grana Padano, perché promuove il processo di stagionatura favorendo la crescita dei batteri utili nei processi fermentativi. È un conservante conosciuto nell'industria alimentare, mentre il suo apporto nutrizionale rimane scarso nella dieta.
Cosa fa per noi
Abbiamo quindi compreso quanto questa micro-proteina enzimatica sia una dei nostri alleati più efficaci nella difesa dell'organismo.
Interviene rapidamente sia durante le fasi acute di una patologia ‘dissolvendo’ batteri (in particolare i gram+), virus e funghi, sia in fase preventiva, perché agisce anche come immunomodulante, influendo e regolando cioè il sistema immunitario per potenziarne la capacità di risposta.
La lista delle patologie in cui sarebbe bene ricorrervi è ampia: aiuta a risolvere più rapidamente infezioni respiratorie e gastrointestinali e va rimarcata l’efficacia su herpes simplex e zoster, afte e verruche, dimostrata da diversi studi in vitro e in vivo.
La sua integrazione andrebbe presa in maggior considerazione anche in concomitanza di terapie antibiotiche per provare a ridurre il dannoso fenomeno dell’antibiotico resistenza: indebolire il batterio attraverso la 'lisi' della sua membrana cellulare potrebbe infatti contribuire ad un maggior successo della terapia.
Infiammazione e immunità: una relazione chiave
È sorprendente quanto poco si ricorra ad un’integrazione di lisozima, anche in ambito di discipline naturali e appare ancor più sorprendente se si pensa che questo eccezionale enzima ha un ruolo chiave anche nel ridurre i processi infiammatori - acuti o cronici, localizzati o sistemici.
E' noto quanto uno stato infiammatorio cronico possa compromettere l'efficacia del sistema immunitario e va perciò sottolineata ulteriormente l'importanza del lisozima nel risolvere questa relazione perniciosa e contribuire favorevolmente a ciò che un recente studio ha definito come resilienza immunitaria, ovvero la capacità del nostro sistema immunitario di mantenere e ripristinare le funzioni immunologiche, reagire alle infezioni e ridurre al minimo l'infiammazione anche in presenza di fattori di stress infiammatori.
Sostenere il sistema immunitario, o meglio la sua resilienza, con una corretta integrazione influisce direttamente sulla salute generale, sulla suscettibilità alle malattie infettive e sulla longevità. E ti fa entrare nella fila di chi si ammala di rado e, se succede, rapidamente si riprende.