Stanchezza e occhiaie: un aiuto dalla natura

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese la presenza delle occhiaie indica una minor disponibilità di “energia”. Ciò è normale quando invece di trascorrere una serena notte di sonno ristoratore abbiamo pensato di gozzovigliar fino notte profonda! Ma se il fenomeno delle occhiaie perdura nel tempo, forse è il caso di domandarsi se non ci si trovi nella situazione del cosiddetto “vuoto di rene” che, chiariamolo subito, non ha nulla a che vedere con problemi al rene.

Normalmente si cerca conforto nel caffè, nel guaranà (ricco di caffeina), fino ad arrivare a sostanze anche stupefacenti.
Ma questa è la soluzione ideale? Probabilmente no…

Se l’organismo non risponde a queste sollecitazioni, forse è proprio il caso di guardare un po’ più in profondità.

Già a partire dalla scelta di alimenti di origine vegetale, dovremmo prediligere del cibo che abbia una connotazione di piccantezza come ad esempio i ravanelli e lo zenzero. Nella scelta di ortaggi dovremmo prediligere quelli che tendono a svilupparsi verso il centro della terra come le carote, le rape bianche oppure quelli che crescono a raso terra come le brassicaceae (cavolfiore, cavolo cappuccio, broccoli, eccetera).

Ma perché non guardare anche verso gli estratti vegetali?

Il naturopata ci insegna che abbiamo a disposizione una particolare famiglia di estratti vegetali che vengono ottenuti dai cosiddetti tessuti meristematici, cioè quelle parti di pianta che si sviluppano proprio nel periodo di risveglio vegetativo della pianta stessa, come le gemme, i giovani getti, i boccioli florali, gli amenti, ecc.

Si è potuto curiosamente constatare che, proprio grazie a questa particolare famiglia di estratti non solo le occhiaie si riducono o scompaiono, ma anche i capelli ne traggono un apprezzabile giovamento.

Tra gli estratti vegetali di maggiore interesse possiamo trovare quello delle foglie dell’alloro, della scorza del giovane ramo del limone, delle gemme di betulla, quercia, tamerice, ippocastano, carpino, sanguinello ed acero, senza dimenticare la splendida linfa di betulla.

Curiosamente si è potuto constatate che proprio nel rispetto dei nostri ritmi cicadiani (orari degli organi secondo la Medicina Tradizionale Cinese) i maggiori vantaggi si hanno assumendo questi estratti nella fascia oraria che va dalle 11 del mattino fino alle ore 16-17.

Il naturopata professionista guarda la persona e non soltanto il problema, per cui, anche l’utilizzo di queste strategie deve essere assolutamente studiato e modulato sulla singola persona valutando in primis gli aspetti costituzionali e lo stato generale della persona, scendendo poi nelle considerazioni che oggi vengono attribuite all’epigenetica.

Scritto da Wilmer Zanghirati Urbanaz

Farmacista, Erborista, specializzato in Tecnologia cosmetica e Farmacia omeopatica, Doctor of Naturopathy. 

Fitopreparatore, Consulente tecnico-scientifico e formatore per aziende del settore farmaceutico e cosmetico, Naturopata presso gli studi di Urbino, Roma e Trieste e docente presso l'Istituto di Medicina Naturale di Urbino (Sede di Rimini), l’European Naturopathy and Natural medicine Institute di Roma, la Scuola di Naturopatia “Vis sanatrix naturae” di Roma e l’ITME Seminars di Atene.

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