Cosa fare, cosa mangiare e quali rimedi adottare per ritrovare il benessere
Pur non essendo considerata una malattia, la stitichezza – o stipsi – è un problema che può diventare parecchio fastidioso. Secondo alcune indagini, sarebbe un disturbo che riguarda ben 13 milioni di persone in Italia, adulti e bambini. Sebbene sia imputata, il più delle volte, a un’alimentazione scorretta e a una vita sedentaria, possono essere tanti i fattori che possono sconvolgere il nostro intestino che, data la sua importanza e sensibilità, viene definito “secondo cervello”.
Cerchiamo di capire in quale condizione si verifica, quando è stitichezza e quando invece il transito è considerato regolare, e cosa si può fare per alleviare tale disturbo.
Stitichezza: come riconoscerla
Nel mio lavoro di naturopata uno dei passaggi fondamentali durante una consulenza sono le domande che riguardano le feci e il transito intestinale. Quello di cui mi sono resa conto, però, è che non tutte le persone hanno la percezione di avere un problema quando il loro intestino è rallentato. Mentre ci sono persone che stanno male se non evacuano ogni giorno, ce ne sono altre che considerano “normale” evacuare 1-2 volte a settimana o anche meno.
Quando, quindi, si può parlare di stitichezza e quando di transito regolare? Secondo la medicina ufficiale, si può parlare di stipsi quando la persona non riesce a evacuare per 3 giorni di seguito. Ma è anche vero che la regolarità dipende molto da quello che si mangia, quindi questo parametro potrebbe non essere “esatto” per tutti.
Una persona che ha un’alimentazione vegetariana, può andare di corpo anche 2 volte al giorno perché consumando tante fibre, velocizza il proprio transito, mentre chi consuma carne ha un transito più rallentato, perché la digestione delle proteine può richiedere 6-12 ore, mentre ad esempio i carboidrati semplici sono digeriti in un paio di ore.
Inoltre si può distinguere la stitichezza cronica da quella acuta: nel primo caso la durata è maggiore di 6 mesi e ha cause che vanno ricercate in disfunzioni motorie del tratto intestinale, mentre la stitichezza acuta è più transitoria e si risolve in breve tempo. Ne sono un esempio, le donne che soffrono di stitichezza nei giorni vicino al ciclo mestruale, durante la gravidanza, o quando sono in vacanza o in viaggio.
Stitichezza: i sintomi più comuni
I sintomi più frequenti della stipsi sono:
- feci dure, che nei casi più gravi possono essere caprine,
- difficoltà di evacuazione,
- sensazione di gonfiore e blocco,
- sensazione di evacuazione incompleta.
Nelle situazioni più ostinate, possono verificarsi anche sintomi secondari, dovuti ai continui sforzi durante la defecazione. Fra questi, i più diffusi sono:
- emorroidi,
- irritazioni,
- innalzamento della pressione sanguigna.
La stitichezza ha conseguenze anche sul nostro benessere generale: il transito rallentato delle feci non fa che rilasciare tossine e materiale di scarto che dovrebbe essere eliminato, che contribuisce a intossicare l’organismo. Una condizione che si può manifestare con una varietà di disturbi anche non correlati alla stipsi.
Stitichezza: l’alimentazione per aiutare l’intestino
Quando si soffre di stitichezza sapere cosa mangiare è molto importante, poiché il primo aiuto in questi casi viene proprio dalla tavola.
Ci sono, infatti, alimenti che facilitano il transito intestinale, come ad esempio:
- cereali integrali, meglio se in chicchi,
- frutta e verdura di stagione: una delle domande che si pone più spesso chi soffre di stitichezza è quale frutta mangiare. La più indicata è quella che ha azione lassativa naturale, come kiwi, prugne, mela ma con la buccia (assicuratevi che sia di stagione e bio), pere mature. Vanno invece evitare le banane, il limone, le patate e le carote;
legumi (se creano gonfiore addominale, si possono passare con il passaverdura), - semi oleosi,
- semi di lino.
Anche lo yogurt o gli alimenti fermentati (kefir, miso, verdure fermentate...) possono aiutare il transito: pare, infatti, che chi soffre di stipsi abbia una flora batterica indebolita, per cui meglio optare per quegli alimenti che la possono rafforzare.
Oltre a ciò è bene anche bere tanta acqua: alleata doppiamente preziosa perché ammorbidisce la massa fecale, che così può transitare più facilmente. Anche le tisane non zuccherate o del brodo di verdure vanno bene. Evitate invece le bevande gassate o zuccherate.
Ricordate anche di fare attività fisica: una camminata di 30 minuti al giorno aiuta ad avere il transito più regolare.
Stitichezza: come combatterla con i rimedi naturali
Tanti possono essere anche i rimedi naturali o fitoterapici che si possono assumere per ritrovare il normale transito intestinale.
- Semi di psillio
Questi semi sono ricchi di fibre e mucillagini, e hanno quindi un effetto lassativo naturale. Vanno messi a bagno in acqua, in modo che rilascino le mucillagini. Una volta filtrata, si beve l’acqua, che aiuterà ad aumentare la massa fecale, così che possa essere espulsa più facilmente. - Acqua di orzo
Si tratta di un rimedio “povero”, perché davvero a basso costo, che però ha tantissimi benefici.
I chicchi di orzo fatti bollire in acqua (70 g di orzo per 1 l di acqua) fino a che i chicchi non sono spappolati, permettono di ottenere un decotto la cui acqua è ricca di mucillagini.
Oltre a facilitare la digestione aiuta ad eliminare le tossine in eccesso. Se ne può bere 1-2 bicchieri al giorno, meglio se tiepida. Potete farne in quantità e tenere in frigo per 2-3 giorni. - Funghi medicinali
Anche i funghi medicinali possono essere d’aiuto: alcuni di questi hanno infatti un effetto lassativo naturale e aiutano a rilassare la muscolatura del colon, facilitando l’espulsione delle feci.
Fra i più indicati possono esserci l’Auricularia che ha l’effetto di un lassativo ma senza effetti collaterali, il Reishi, che agisce sul sistema nervoso e permette di rilassare, appunto, la muscolatura del colon.
Infine, l’Hericium agisce in maniera benefica sull’intestino, poiché ha azione antinfiammatoria, ed è in grado di riequilibrare la flora batterica intestinale. - Magnesio
Se soffrite di stitichezza per lo stress, il magnesio può essere un buon rimedio, poiché agisce sulla causa. Aiuta a rilassarsi e a calmare mente e nervi, riportando l’equilibrio in armonia.
Quale magnesio scegliere per la stitichezza? Possono andar bene il magnesio citrato, ma anche il bisglicinato o il glicerofosfato, che sono meglio assorbiti dall’organismo e quindi più efficaci. - Malva
Questa pianta officinale ha azione lassativa, poiché è anch’essa ricca di mucillagini. Sfiamma e idrata l’intestino e agevola l’espulsione delle feci in maniera dolce. Può essere indicata, ad esempio, se si soffre di stitichezza in gravidanza. - Fiori di Bach
Spesso i motivi della difficoltà di evacuazione non sono fisici ma emotivi, come nel caso della stitichezza nei bambini. In questo caso è utile intervenire con i fiori di Bach, che possono aiutare il bambino a riequilibrare quelle emozioni negative che possono minare il suo benessere.
Molti bambini, ad esempio, diventano stitici nel periodo di passaggio dal pannolino al vasino. In questo caso può essere indicato Walnut, che aiuta ad accettare i cambiamenti e a viverli senza traumi.
Per quei bambini che invece hanno paura di un abbandono affettivo, sono indicati Holly o Chicory.
Un consulto con un floriterapeuta esperto aiuterà a trovare il mix di fiori più indicati per la propria situazione.