Come migliorare il benessere di questa ghiandola importante prevenendo eventuali disfunzioni
La tiroide è una delle nostre ghiandole più importanti: dal suo funzionamento dipende molto della nostra salute. Posta alla base del collo, a forma di farfalla, si definisce ghiandola endocrina, poiché contribuisce a formare diversi ormoni, fra i quali la triiodotirosina e la tiroxina. Fra i suoi compiti ci sono anche:
- il controllo del metabolismo,
- il controllo dell’attività cardiaca,
- la maturazione sessuale,
- lo sviluppo psichico.
Come ogni altra parte del nostro corpo, anche la tiroide può andare incontro a disequilibrio; in particolare due sono le disfunzioni più comuni, dovuto relativamente a un rallentamento o a un’accelerazione della sua funzionalità:
- ipotiroidismo, si verifica quando la produzione di ormoni tiroidei viene rallentata in grado variabile, rallentando di conseguenza le altre funzioni metaboliche. Si possono verificare, di conseguenza, stanchezza, tachicardia, stitichezza, sensazione di freddo costante, depressione e aumento di peso;
- ipertiroidismo, è la situazione opposta, con una produzione troppo alta di ormoni tiroidei, che a sua volta può determinare dimagrimento eccessivo, sudorazione eccessiva, disturbi intestinali, ansia e nervosismo.
Queste due condizioni, nella maggior parte dei casi si possono accompagnare a una tiroidite (di Hashimoto o di Basedow), una malattia autoimmune su base infiammatoria, che non fa che peggiorare lo stato funzionale di questa ghiandola.
Come prendersi cura della tiroide in maniera naturale
Lo stile di vita, l’alimentazione e qualche accortezza e rimedio naturale possono aiutarci a tenere la tiroide in funzione.
Ogni tanto potrebbe essere consigliato fare una depurazione della ghiandola, eliminando le tossine che si accumulano e che impediscono il suo corretto funzionamento. A questo scopo le piante indicate possono essere gli estratti di Betula pubescens che ha azione antinfiammatoria e anche la Genziana lutea, che purifica il sangue.
Se la tiroide è rallentata, la si può stimolare con estratti a base di Betula pubescens, Vitix vinifera le cui gemme sono indicate per sfiammare gli stati autoimmuni e Larix decidua che aiuta a riequilibrare la funzionalità della ghiandola, alleviando anche gli stati di stanchezza.
Se invece la tiroide è accelerata, sono da preferire gli estratti di Cornus sanguinea, che aiuta a ripristinare il corretto metabolismo, Crataegus oxyacantha, utile per calmare eventuali battiti cardiaci accelerati ma anche per calmare il sistema nervoso centrale e Viburnum lantana, che agisce anche in caso di morbo di Basedow.
Importante è controllare i valori della vitamina D e della B12 che potrebbero subire diminuzioni importanti se la tiroide non è nella sua condizione di omeostasi. Se i valori sono bassi si può ricorrere a integratori che aiutano a ripristinare i normali valori.
L’alimentazione per la tiroide
Ciò che mangiamo ha sicuramente un impatto sia negativo che positivo sul funzionamento ottimale di tutto l’organismo, tiroide compresa.
Alimenti che contengono naturalmente vitamine del gruppo B – si trovano in tantissimi alimenti, dalle uova, a frutta e verdura, a legumi e frutta secca, quindi possiamo optare per un’alimentazione il più variata possibile – sono importanti per il buon funzionamento dell’organismo, perché contribuiscono a regolare il metabolismo.
Non dovrebbero mancare nemmeno gli alimenti che contengono omega 3, gli acidi grassi essenziali indispensabili perché hanno una funzione antinfiammatoria generale. Vanno bene i pesci grassi di grossa taglia, ma anche i crostacei.
Andrebbero limitati invece gli alimenti ricchi di glutine, che possono favorire l’infiammazione e il latte vaccino e tutti i derivati. Fra le verdure, vanno consumate con moderazione le crucifere (broccoli, cavoli, cavolfiori) e le solanacee (patate, pomodori, melanzane e peperoni) che possono aumentare eventuali situazioni autoimmuni.
E lo iodio? Può essere d’aiuto quando la tiroide è rallentata. Piuttosto che ricorrere al sale iodato, optate per quei cibi che ne contengono naturalmente, come crostacei, pesce di mare, uova. Ogni tanto si può ricorrere all’assunzione di alghe marine, anch’esse ricche di iodio, se non ci sono malattie autoimmuni.