Le evidenze scientifiche che smentiscono la teoria sulla memoria dell'acqua

L’omeopatia scopre una seconda giovinezza. Gli studi del professor Jayesh Bellare, docente di ingegneria chimica a Mumbai (India), danno forza ai sostenitori della terapia effettuata con microdosi di principio attivo. La svolta arriva grazie alla tecnologia che oggi è in grado di rilevare la presenza di molecole di sostanza attiva anche in soluzioni altamente diluite. Infatti, attraverso il microscopio elettronico a trasmissione (TEM), i ricercatori hanno rilevato la presenza di un alto numero di molecole di principio attivo in tutte le diluizioni omeopatiche, dalla 6CH alla 200CH. I risultati delle ricerche più recenti sono stati presentati a Firenze durante l’ottavo convegno triennale della Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata (SIOMI) dal titolo “L'omeopatia cambia verso...”.

«Il professor Jayesh Bellare - dice il dottor Gino Santini, medico e omeopata - ha citato alcune osservazioni registrate nel 2012, ma ha poi aggiunto altri risultati di proprie ricerche, tramite le quali vengono evidenziate delle “nanomolecole” anche a diluizioni che prima venivano considerate come prive di soluto. Tutto questo induce a rivedere molti paradigmi dell’assetto omeopatico. Vale per noi che utilizziamo la medicina integrata, ma anche per i detrattori dell’omeopatia».

I detrattori dell’omeopatia hanno sempre contestato la teoria delle diluizioni estreme e della “memoria dell’acqua” come spiegazione per l’attività terapeutica dei rimedi omeopatici. E adesso?

«Sulla teoria della “memoria dell’acqua” - dice il dottor Santini - siamo in accordo con gli anti-omeopatici. Non ci ha mai convinto. I fisici ci dicono che l’acqua cambia conformazione un paio di miliardi di volte al secondo, rendendo poco plausibile il mantenimento di una informazione utilizzabile terapeuticamente. La presenza di molecole nelle soluzioni ad altissima diluizione è invece una spiegazione più reale, più chimica. In fin dei conti stiamo parlando di concentrazioni di nanomolecole a cui lavorano anche gli ormoni presenti nel nostro organismo».

Piccole dosi di principio attivo significa evitare gli effetti collaterali, le intossicazioni dei farmaci tradizionali. Ma in che caso il rimedio omeopatico può essere la soluzione giusta?

«Distinguiamo in merito alle capacità dell’organismo umano. Se il nostro organismo è ancora in grado dare una risposta, sicuramente ha un senso cercare di stimolarlo con dosi molto basse di principio attivo. Se invece questa risposta non c’è, dobbiamo ricorrere all’azione biologica di una molecola che viene dall’esterno, che purtroppo ci fa pagare un costo, ci irrigidisce il sistema, però ci risolve il problema. Dobbiamo quindi scegliere la strategia in base al tipo di problema da risolvere».

A questo punto parliamo di prevenzione. Davanti a un problema acuto ci si rivolge alla medicina “ufficiale”. Ma lavorando sulla con lo stile di vita possiamo fare prevenzione.

«Si. Noi – dice il dottor Gino Santini - ci ammaliamo di ambiente. L’ambiente ci modifica e noi dobbiamo rispondere. Finché il nostro organismo risponde, con la reattività che fa parte del nostro terreno costituzionale, non ci accorgiamo di nulla. Quando però compaiono i sintomi di un disturbo, vuol dire che questo adattamento comincia a crearci dei problemi. I sintomi di piccola entità possono essere cose banali e il problema può chiudersi lì. A volte invece sono gli elementi anticipatori di un problema cronico, che poi sarà la vera problematica da gestire negli anni a venire. L’acuto ormai lo sappiamo gestire; il cronico è invece un problema che il paziente si porta con sé, ci deve convivere. È un vissuto fra separati in casa. E allora ecco che intervenire nei momenti di benessere o di remissione, con la strategia tipica di una disciplina complementare, permette il realizzarsi di una reale prevenzione».

Scritto da Valentina

Esperta in web marketing e comunicazione, appassionata del mondo della medicina integrata e del benessere olistico, è responsabile della redazione del portale www.biosalus.net

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