Non tutti i carboidrati sono uguali
I carboidrati detti anche “glucidi” sono macro-nutrienti fondamentali della nostra alimentazione soprattutto in età pediatrica poiché rappresentano la prima fonte di energia per l'organismo e il bambino abbisogna di energia rapida per la sua rapida crescita.
I carboidrati dal punto di vista chimico sono lunghe catene di carbonio, idrogeno ed ossigeno.
I carboidrati “semplici” sono i monosaccaridi (come il glucosio, il fruttosio ed il galattosio) ed i disaccaridi composti da due molecole di monosaccaridi (come il saccarosio, il fruttosio e il maltosio). Sia i monosaccaridi che i disaccaridi sono chiamati “zuccheri” e sono presenti negli alimenti come la frutta o il latte ma ciò che tutti chiamiamo “zucchero” è un disaccaride formato da glucosio e fruttosio. I carboidrati “semplici” rappresentano una fonte immediata di energia a causa del loro rapido assorbimento intestinale ma come effetto collaterale vi è un immediato picco glicemico con liberazione secondaria di insulina dal pancreas.
I carboidrati “complessi” invece sono composti da lunghe catene di monosaccaridi o disaccaridi; l'amido è il carboidrato complesso per eccellenza contenuto nel pane, nella pasta, nel riso , nelle patate, nei fagioli e nelle lenticchie. Anche le fibre solubili e insolubili (entrambe non vengono digerite ma quelle insolubili sono non-solubili in acqua) sono carboidrati complessi e sono presenti nelle verdure e nei cereali integrali (pasta, pane integrale).
I carboidrati complessi sono molto più lenti nel rilasciare energia , aumentano la glicemia durante la digestione molto più lentamente dei carboidrati semplici e spingono meno il pancreas a produrre insulina. Per questo i carboidrati complessi sono meno responsabili della “ resistenza all'insulina” e della malattia metabolica . Il 55-60 % circa delle calorie della dieta pediatrica è legato alla introduzione di carboidrati.
Nel bambino il primo alimento (latte materno) contiene lattosio (disaccaride formato da glucosio e galattosio) e oligosaccaridi tanto cari al microbiota intestinale che li digerisce (non li digerisce il bambino ma il suo microbiota) con produzione di acidi grassi a catena corta come l'acido acetacetico, il propionico e il butirrico (Short Chain Fat Acids) estremamente salutari per l'intestino e il cervello. Nello svezzamento i carboidrati sono rappresentati dai cereali consumati in creme o in fiocchi che danno pastosità e cremosità alla pappa.
Durante i primi mesi di vita e comunque fino a circa due anni è importante non usare cereali integrali a causa della capacità delle fibre insolubili (cellulosa, lignina) di legare i minerali facendoli non assorbire e perdere con le feci e di creare stipsi (contrariamente a quello che accade nell'adulto che trova nelle fibre insolubili rimedio per la stipsi cronica). I cereali integrali dunque saranno utili dopo i primi due anni di vita, divenendo nella crescita fondamentali per la riserva di vitamine e minerali e per il benessere intestinale; sono consentiti i integrali o semi-integrali fino ai due anni solo se privati della fibra e setacciati con un colino dopo la cottura. Gli zuccheri semplici invece vanno usati con moderazione in età pediatrica poiché determinano, nel tempo, resistenza insulinica. Dunque è bene fare attenzione ai dolci, alle caramelle, al cibo-spazzatura concesso come “premio” che abitua il bambino e lo distoglie da una alimentazione sana ed equilibrata.
Articoli correlati: