Traumi, sistema nervoso e le prospettive terapeutiche della medicina integrata
Ognuno di noi è fortemente influenzato dall’ambiente in cui è nato e cresciuto. I traumi di vario genere, che possono accompagnare la vita di ognuno, hanno una forte influenza sul benessere della persona. E ognuno di noi, davanti a uno shock emozionale, quindi un trauma che coinvolge il sistema nervoso, reagisce in base al proprio modello costituzionale. La medicina integrata si pone l’obiettivo di riconoscere le specificità della persona che avverte dei disturbi e individuare il giusto percorso che conduce verso un miglioramento della qualità della vita.
«Lo studio della costituzione di una persona –dice il Dottor Gino Santini, medico chirurgo, omeopata, direttore Scientifico dell’Istituto di Studi di Medicina Omeopatica di Roma, docente universitario a Siena- ci permette ci capire la predisposizione ad ammalarsi di quella determinata persona. Quando ho davanti un malato cronico, mi serve sapere da dove viene la patologia di quel paziente, che cosa l’ha innescata, che cosa la alimenta. Questo studio mi permette di gestire meglio i problemi “acuti” che la cronicità presenta, oppure mi fa capire meglio come si caratterizzano le fasi di benessere, in modo che la cronicità sia il più possibile assente da fatti “acuti” ».
Dottor Santini, lei parlerà di questi temi a Urbino, il prossimo 6 ottobre, durante la quarta edizione del Convegno Nazionale di Epigenetica. Il tema generale di quest’anno è “Influenza delle esperienze traumatiche su salute e abilità cognitive”. Nello specifico, la sua relazione sarà incentrata su “Shock emozionali e modello costituzionale: prospettive terapeutiche di Medicina Integrata". Lei metterà quindi in relazione le emozioni, i traumi possibili, il sistema nervoso umano e l’ambiente che ci circonda.
«L’ambiente -sottolinea il dottor Santini- ci influenza costantemente, e quando noi reagiamo secondo la nostra costituzione non abbiamo dei sintomi, dei disturbi. I sintomi compaiono quando esageriamo nel rispondere secondo la nostra costituzione, oppure quando rispondiamo secondo sistemi che non ci appartengono. In entrambi i casi si crea uno squilibrio. La medicina integrata ha il compito di aiutare la persona a ottimizzare questo squilibrio, cioè favorire il sistema di “auto guarigione” del paziente e aiutarlo a ritrovare il suo equilibrio originale».
Per il medico che applica i dettami della medicina integrata è quindi fondamentale capire chi ha davanti.
«Una volta capita la predisposizione costituzionale del paziente -dice il dottor Santini- la strada per ritrovare il benessere è segnata. Diamo consigli sullo stile di vita, sull’alimentazione, il movimento. E se servisse un percorso terapeutico, la medicina integrata ha una “cassetta degli attrezzi” più ampia rispetto alla medicina convenzionale. Insieme al paziente dobbiamo trovare l’arma migliore per dare un aiuto. E ogni caso è sempre un caso “unico”. Il paziente adulto può essere meno problematico, mentre sul paziente pediatrico uno shock emozionale ha delle influenze molto più profonde e più difficili da modificare nel tempo. In ogni caso, il medico non può togliere o aggiungere nulla al paziente, ma solo ottimizzare la sua capacità di reagire».
Evento Correlato
Il dott. Gino Santini approfondirà il tema in una relazione all'interno del 4° Convegno Nazionale di Epigenetica che si terrà il 6 e 7 ottobre 2018 ad Urbino. Per vedere il programma del convegno, gli altri relatori e per iscrizioni visita la pagina dedicata (cliccando qui).