Cucinare fiori ed erbe spontanee primaverili
Nonostante il freddo, nei prati iniziano a fare capolino i primi fiorellini, uno in particolare ha attirato la mia attenzione in questi giorni, il lamio purpureo, detto anche ortica matta a causa della sua somiglianza con la pianta di ortica (ma occhio perché non appartengono alla stessa famiglia botanica).
Il lamio fà parte delle labiate o laminacee, (come lavanda, timo e melissa) il nome è dato dalla forma delle sue infiorescenze che assomigliano a delle fauci “lamos” in greco. Questa pianta poco nota, è spesso ingrediente di rimedi naturali per contrastare l’eccesso di muco, ma è anche un’ottimo diuretico; le sommità fiorite, se fatte essiccare, si possono mettere in infuso o decotto, ma oggi prenderemo in considerazione questa pianta più in un’ottica di fitoalimurgia, ovvero come mangiarlo. Ottimo in insalate, ma ancora più buono se fritto.
Ricetta lamio rosso fritto
Condivido con voi la ricetta del lamio rosso fritto, originale piatto adatto anche per vegani e per celiachi.
Innanzitutto è importante raccogliere il lamio in zone decontaminate, quindi lontano dai passaggi stradali e zone inquinate anche a livello di terreno. Vi consiglio di raccoglierli dalla base, di modo che poi sarà comodo e pratico prenderli per il fusto. Mi raccomando laviamoli bene, ma delicatamente e assicuriamoci che non ci siano animaletti nascosti nelle foglie. Nel mentre che li lasciamo asciugare in un panno di tessuto, prepariamo la pastella e mettiamo a scaldare l’olio di semi di girasole.
La pastella si può prepara con farina di ceci, un pizzico di sale e acqua frizzante tenuta prima in frigo di modo che sia molto fredda, versatela pian piano nella farina e mescolate per non lasciare grumi facendo in modo che la pastella rimanga abbastanza fluida.
Non ci rimane che recuperare i fiori del lamio e impastellarli uno ad uno e immergerli nell’olio quando sarà pronto.
Lasciamoli dorare, scoliamoli dall’olio in eccesso e voilà..pronto il nostro originale piatto di fiori fritti.